Ricordi immaginari di un tempo passato… “Ah, la mia cara, Principessa Elisabetta di Baviera, come ti porto nel cuore. Rifletto spesso su di te, un spirito tanto indomito quanto delicato, la cui bellezza non era solo una questione di apparenze, ma di un’anima selvaggia che non si è mai veramente adattata agli sfarzi e alle rigide etichette della monarchia asburgica.

Ricordo come i tuoi capelli fossero un’opera d’arte, lunghi e curati con una dedizione che nessuno poteva eguagliare, e il tuo stile, ah! Il tuo stile era senza tempo, un’icona che trascendeva le mode dell’epoca. Indossavi la tua eleganza come una corazza, una silenziosa ribellione contro un mondo che cercava di imprigionarti in un ruolo che non era mai stato veramente tuo.

Le tue passeggiate lungo le sponde del Danubio, il tuo amore per la poesia e la tua passione per l’equitazione – tutto parlava di una libertà che la tua anima aristocratica bramava costantemente. E così, mentre passeggiavo anch’io tra le sale di Schönbrunn o di Hofburg, mi sentivo vicino a te, al tuo desiderio di evasione, al tuo anelito per un mondo che forse poteva esistere solo nei tuoi sogni.

Oggi, quando la mia mente si volge al passato, alla grandezza perduta del nostro impero, è la tua immagine, Sissi, che emerge tra le nebbie della nostalgia, non solo come una monarca, ma come il simbolo di un tempo in cui anche le principesse potevano essere selvaggiamente umane e disperatamente alla ricerca di libertà.

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